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E' una sorta di rassegna stampa video che prova a riscostruire, come un documentario, la storia dei Falsobolli, i francobolli finti più famosi al mondo, attraverso il montaggio di diversi ritagli di giornale, trasmissioni televisive, titoli vari.

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Falsobolli - la storia...

Falsari per scherzo e per passione...Tutto ha inizio nel lontano 1987. Pierluca, geometra di una grossa Società edile impegnata in diversi settori e con cantieri aperti in diversi luoghi, stanco della lontananza dagli affetti e dalle amicizie partenopee, durante il suo girovagare per cantieri, inizia a dare libero sfogo alla sua grande passione: l'illustrazione. Inizia così a creare una serie di finti francobolli che inviava all'amico di sempre, Lello, utilizzandoli per affrancare le buste, al posto dei normali francobolli. Essi riproducevano piccole vignette raffiguranti stati d'animo personali, scherzi agli amici lontani, battute sulla vita quotidiana, ma la cosa che li rendeva particolari era che giungevano sempre, anche con celerità di consegna, al destinatario del caso e regolarmente timbrati come un francobollo normale. Spronati dalla passione per la grafica e l'ilarità del fatto in sé, Pierluca e Lello hanno continuato a spedirsi buste e lettere affrancate con le loro vignette per un bel pò. Maurizio, amico d'infanzia di Pierluca, rimasto esterefatto da quanto accadeva da un pò tra i due e incuriosito dall'improbabilità dell'arrivo a destinazione di qualunque tipo di vignetta, si aggiunse alla coppia dando vita al terzetto che in seguito i quotidiani nazionali definirono i "Falsari Riuniti" di Napoli. Dopo circa quattro anni di produzione ininterrotta di finti francobolli, sempre giunti a destinazione, i tre decidono di rendere pubblica la cosa autodenunciandosi alle pagine del quotidiano partenopeo: IL MATTINO.
Venerdì 4 ottobre 1991, una data che ha segnato la vita dei tre ed anche l'inizio di una sfida totale contro il sistema postale. Le foto pubblicate di seguito ripropongono in forma sintetica una piccola parte di quotidiani nazionali ed esteri, riviste, settimanali che diedero ampio spazio a quanto, i tre buontemponi, avevano prodotto ed inviato durante gli anni precedenti scatenando le ire degli Ispettori Postali, della Dirigenza degli Uffici Postali napoletani e fin'anche dell'allora Ministro delle Poste On. Carlo Vizzini. La cosa divenne ancora più difficle da gestire, da parte del Ministero delle Poste, allorché i quotidiani nazionali diedero risalto in prima pagina allo scherzo definendolo la burla del secolo. Fu così che, otto giorni dopo la notizia, i tre tornarono agli onori delle cronache a seguito dell'emissione, nei loro confronti, di altrettanti avvisi di garanzia da parte della Magistratura napoletana che voleva vederci chiaro. Perquisizioni delle case dei tre, sequestro del materiale sospetto ritrovato negli appartamenti, traduzione degli stessi presso il locale Comando Regionale dell'Arma dei Carabinieri, per l'interrogatorio, alimentarono le fiamme di un fuoco giornalistico che ormai divampava da giorni sulle pagine dei rotocalchi.
"La burla finisce sotto inchiesta" Così il quotidiano IL MATTINO titolava le sue pagine riferendosi a quanto stava accadendo ai tre ludici. Ed infatti così era: tre capi d'accusa per tre buontemponi. Truffa, Falsificazione di valori bollati ed Associazione a delinquere, poi fortunatamente archiviati come capi d'accusa per la bravura dell'Avv.to On.le Vincenzo Maria Siniscalchi, (già difensore nel caso Maradona, n.d.r.). Ma ormai i tre falsari erano più noti di Totò e Peppino. Pensate che riviste come LE FIGARO Magazine in Francia, quotidiani come DIE WELT WOCHE in Germania o INTERNATIONAL HERALD TRIBUNE e NEW YORK TIMES in America riprendevano la notizia parlandone e commentandola. Intanto i tre iniziavano a godere della loro popolarità proponendosi in video in numerose trasmissioni televisive: da "La Cartolina" di Andrea Barbato a L'Arca condotta da Mino d'Amato a Buona Domenica condotta da Pippo Baudo a Ore Docici condotta da Gerry Scotti a Uno Mattina condotta da Puccio Corona Maurizio Costanzo Show e tante altre, pensate che anche il televideo riproponeva la notizia nelle sue pagine, ormai i Falsari Riuniti erano vere e proprie star. Famosi a tal punto che una tròupe della televisione nazionale giapponese fece visita a Napoli ai Falsari Riuniti, proponendo poi il servizio televisivo in Giappone come domanda di un quiz. La coppia di concorrenti che hanno risposto esattamente alla domanda, dopo aver visto il filmato, hanno vinto migliaia di Yen. (Beati loro). La storia non ha un lieto fine perché non ha ancora fine... uno dei tre, (indovinate chi?), continua imperterrito a disegnare, affrancare ed imbucare buste, lettere e cartoline che raccoglie gelosamente, ovviamente timbrate, sebbene la moderna tecnologia sta velocemente surclassando l'uso delle buche delle lettere.

I libri pubblicati

Sono stati pubblicati due libri che racchiudono al loro interno l'intera collezione di Falsobolli dell'epoca. Il primo libro si chiama: "Granchi rosa" (edizioni Leonardo Mondadori) in onore dell'errore filatelico, divenuto una rarità da collezionista, famoso nell'ambito della filatelia italiana. Ha al suo interno la prima collezione con alcune chicche inviate dagli Stati Uniti e da alcune nazioni europee, con prefazione del giornalista Andrea Barbato. Ed ancora poi la seconda puntata, quella con respiro ampiamente europeo: "Il postino suona sempre due volte" (edizioni Baldini & Castoldi), con al suo interno la collezione di invii creati per le spedizioni in tutta Europa, con prefazione al libro di Gino e Michele.


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